Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/108

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rocchè non è già questo un vero che si dimostri con sottilità di argomenti, ma è celeste persuasione; ha il suo trono nel cuore, si sente più che non si esprime, muove l’animo, lo convince più con maraviglia di opere, che con artifizj di eloquenza, svelle il consenso dell’attonito intelletto, fa umide le palpebre, palpitante il cuore....... E muta la lingua, disse Erostrato prontamente Perocchè l’intelletto smarrito nella vastità di queste contemplazioni, cerca in vano alcun modo atto ad esprimersi nella favella umana, e gli è negata la divina. Pertanto in così eccelse meditazioni concedetemi che io segua la disciplina de’ Pittagorici alunni, i quali soleano udire con lunga perseveranza nel silenzio i ragionamenti de’ loro institutori.» Con modo cortese, disse Glicerio, tu declini la presente discussione, nella quale però niuno di noi presume ergersi in maestro, anzi tutti ci professiamo alun-