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fu deposto alla spiaggia più deserta di quell’isola, ivi derelitto qual rifiuto di paterna maledizione. Il famelico bambino chiedea col pianto le poppe della nodrice; una cerva glie le porse più umana di quel padre, il quale or tardi fa qui pompa de’ suoi teneri affetti. Ora con qual titolo ti presenti, o Cleante, se non con tale, di cui dovresti arrossire? Con che fronte richiami tu ora come servo fuggitivo questo giovane adulto non per le tue cure, vivo non per te, ma per quella pietosa matrona, alla quale ora presumi rapirlo? L’audacia tua presente gareggia con l’antica tua atrocità. Tante declamazioni tue ponderate con severo giudizio altro non divengono che una testura di sfrontate menzogne. Nella copia loro io stimo che rimanga la mente vostra perplessa, illustri cittadini, se l’arroganza di affermarle sia maggiore della sofferenza vostra di udirle. Quella clientela naturale, di cui non furono rispettate le ragioni quando la imploravano