Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/148

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plaudiscono azioni dello stesso merito e natura con manifesta incoerenza. Eccovi Possideo fra’ ceppi, il quale alza a voi intrepido lo sguardo or tratto alla presenza vostra dal carcere tenebroso come reo di sacrilego incendio. Ma primieramente la cagione motrice del mio eccelso disegno non fu già quella per cui tanti capitani e conquistatori esultando per le vittorie depredarono i più ricchi templi. Sovvengavi di quello di Mileto consegnato alle fiamme da Serse dopo averne rapiti i tesori, e di quello di Delfo saccheggiato più volte per la sua opulenza. Nè giovò loro la celebrità degli oracoli a preservarli da tanta profanazione. Io non fui spinto da abbietta ingordigia di furto, ma dal solo e generoso desiderio della fama. Ora con qual proporzione di giustizia furono e saranno impuniti gl’illustri depredatori, ed io severamente gastigato? Qual altra gloria siccome quella a cui anelo fu mai acquistata con minori sciagure degli uomini? Distrussi è vero,