Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/31

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nea frequente e silenziosa a’ versi dell’uno, si dileguava saziata alle declamazioni di un altro; animava questo con gli applausi, atterriva quello co’ sibili, e col bisbiglio, e molti de’ concorrenti si sottraevano umiliati, pochi rimanendo in presenza degli uditori per la speranza della corona. Erostrato rimase alquanto spettatore di quelli sperimenti, al vario successo de’ quali anelava, palpitava, bramando applauso, temendo la libera moltitudine. Pur vinto dal suo fato si mosse, e salendo una base fe’ cenno di implorare benigna udienza. La gioventù lanuginosa, i modi composti, lo sguardo magnifico convocarono uditori, e conciliarono silenzio. Incominciò a declamare con lentezza una esortazione alla Grecia per difendere la sua libertà contro le tirannidi, e vie più confermare la sua unione. Descrisse quindi i mali della servitù, gli oltraggi de’ despoti dell’Asia, l’avvilimento delle nazioni percosse dallo scettro loro. Nel quale argomento cresceva