Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/44

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lungi una nave. L’atrio del tempio era affollato da spettatori del pericolo di quella: l’interno rimanea quasi vuoto. Poichè la fanciulla vide alquanto quel doloroso aspetto, ritornò alla Dea e con fervide preci implorava ch’ella fosse propizia a quegli infelici naviganti. Erano gli atteggiamenti suoi umili, e pietosi, tanto che in loro traspariva quel candore che placa gli Dei. Erostrato era pur nel tempio, la vide, l’ammirò. Il velo scendevale dalla fronte fino oltre il fianco. La grata proporzione delle membra eccitava il desiderio di rimirarne il volto. Ma la fanciulla assorta nel pietoso raccoglimento non avea fra’ i suoi pensieri o la sua bellezza, o che alcuno la contemplasse. Anzi per indole sembrava che non mai di tal pregio si fosse avveduta. I suoi modi erano perciò ingenui, ed aveano sugli animi forza maggiore di ogni artifizio più scaltro. Erostrato guardava lei, già tutto in lei. Non così nocchiere in tempesta è intento alla sua stella. Egli