Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/56

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sempre violento si struggeva nella fiamma vorace: e Glicistoma non più lieta, anzi mesta e taciturna si manifestava già serva d’Imeneo. E distante da Lemno breve tragitto l’altra isola Samotracia asilo inviolabile, e sacra agli Dei. Agarista per lieto augurio delle nozze desiderò ch’elle fossero ivi celebrate nel tempio di Giunone. Quindi preparata una nave coperta di velame purpureo, sotto cui furono stese morbide coltrici, la comitiva nuziale vi giacque. Era la poppa coronata di edera mista a fiori. Alla prua un coro di cetere, e lire, e flauti, e cantori appena sciolte le vele all’aure quelle empieva di lieta armonia. La sposa con salto leggiadro si era lanciata nella nave per la gioja che le inondava il petto. Un candido e sottile peplo velava le sue membra, come nebbia i gigli. Lo sposo in sajo succinto, ornato di oro e di gemme, non curando la dolcezza di que’ concenti, altra ne traeva migliore dagli occhi della fanciulla giacendole accanto.