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230 NEL RINASCIMENTO - 28 Vedi I. Burckhardt, La cici/là del secolo del R i mise imeni o in Italia, tra.l. da D. Valbusa; Firenze, Sansoni, 1876; II, 166-69: e G. Voigt, // Risorgimenlo dell’anlichità classica, trad. da D. Valbusa; Firenze, Sansoni, 1888-97; I, 439-40, 589: e Vittorio Rossi, lì Quattrocento,- Milano, Vallardi; pag. 11-42. E a pag. 291 del mio libro Fìorentia; Firenze, Barbèra, 1897. 29 Così ne scriveva al magnifico Lorenzo, da Venezia il 20 giugno 1491: «Item, visitai iei’sera qxxella Cassandra Fedele litterata, e «salutai ec. per vostra parte. È cosa, Lorenzo, mirabile, né meno «in vulgare che in latino: discretissima, et meis oculis etiam bella. «Parti’ mi stupito.... Verrà un di in ogni modo a Firenze a vedervi: «sicché apparecchiatevi a farli onore.» A pag. 81-82 delle Prose volijari ec. da me pubblicate. 30 Vedi nel mio cit. volume polizianesco di Poesie kit. e gr., a pag. 199-204, 214, 215; e V. Eossi, Il Quattrocento; Milano, Vallardi; pag. 275. 31 Vedi nel cit. volume gli epigrammi In A/abilium (contro il Marullo), pag. 131-140: e a pag. 273-71 l’ode in Bartholomaeum Scalam. 32 La prima delle tre, Eleonora Nencini. Le altre due: Maddalena Marliani Bignami di Milano, e Cornelia Rossi Martinetti di Bologna. Neil’Inno secondo dei Frammenti del Carme Le Grazie. 33 Per l’Ambra, vedi nel cit. volume la IH" delle Si/lvae, intitolata Ambra, con allusione alla villa medicea del Poggio a Calano; e fra i poemetti di Lorenzo (ed. Carducci, pag. 2(31-277) quello pure intitolato Ambra. Del Boccaccio poi vedi il Ninfale ftesolano, i cui protagonisti. Affrico e Mensola, finiscono tragicamente ne’ due ruscelli così anc’ oggi chiamati. 34 La pietosa storia di questa sposa giovinetta (pnella; nel senso generico di donna giovine: come anche fanciulla, vedi il quinto Vocabolario della Crusca), di nome «Alba» o «Albiera», ma non sappiamo di chi figliuola né a chi moglie, morta appena a vent’anni, è diluita negli slombati distici dei due umanisti fiorentini e medicei, Naldo Naldi e Ugolino Verini. Canta il Verino (Cod. Laurent. XXXIX, xlii, c. 27-28): De Albera puella qnae sub porticii attrita est. Tarn dira lieii miseris fati mortalibus instat sors? heu quam magnum porticus ausa nefas! Porticus annoso ligno subfulta vigebat, quod carie attrivit longa senecta malo. Rusticus hic imbrem atque aestus vitare solebat nam a«sca liane quartus signat ab urbe lapis. Venerat huc multis comitata Albera piiellis, infoelixque illic dum manet illa perit.