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Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1842, I.djvu/101

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72 annotazioni

Caldei — χαλδαίας — I Casdim o Caldei furono i dominatori di Babilonia dopo il giogo assiro; la condizione del loro paese gli indusse forse ad adorare gli astri. Una casta si dedicò all’astronomia ed ebbe esclusivamente il nome di Caldei, sia che il traesse dal paese o, com’altri suole, dall’arte, che ai tempi di Alessandro spacciavano di esercitare da oltre quaranta mila anni.

Ginnosofisti — Γυμνοσοφισταί, filosofi o meglio sapienti-ignudi — nome elle davano i Greci ai filosofi indiani che ignudi si aggiravano per le selve, e di cui tante cose narravansi. Quando Alessandro li visitò ne era capo Mandani o Dardanide. Calano, uno di costoro, accettò le offerte di Alessandro e lo seguì, portando seco l’abbominazione de’ suoi colleghi. Finì coll’abbruciarsi vivo per cessare l’infermità. Racconta Plinio che i Ginnosofisti tolleravano, fra l’altre cose, di mirare con occhi fermi il sole dal nascere al tramonto, e di tenere tutto il dì ora l’un piede or l’altro sulle arene bollenti. — I moderni santoni all’Indie fanno simili e maggiori pruove.

Druidi o Sennotei — Erano pe’ Celti ciò che i Magi, i Caldei, i Ginnosofisti per altri popoli. — Osserva il Kühnio che l’appellazione di Druidi (l’etimologia di questo nome derivò dalle querce) convenisse a tutti, filosofi, teologi e poeti galli; ma che i teologi specialmente fossero detti σεμνοθεός (onoranti Dio) ατο τε σεμνοειντο θειον. Vedi una lunga nota di Menagio. Tutte le nazioni celtiche ebbero i loro Druidi, e gli Eubagi, i Bardi, i Saronidi, i Sanniti o Sennotei non erano che sette diverse od una medesima chiamata con nome diverso. I Celti poi erano una molto estesa nazione, anzi diverse nazioni, come a dire Germani, Galli, Ispani, Illirii, Traci ecc. Gli scrittori romani li chiamavano: Celti germani, Celti transalpini, Celti cisalpini. Diodoro afferma che tutti si appellavano Galli; e ne deriva il nome da Galata figlio di