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Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/178

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ANNOTAZIONI




LIBRO SETTIMO




CAPO PRIMO.


Zenone.


„L’erma dei museo vaticano che do intagliato è da me reputato la quasi certa immagine di Zenone. La piegatura del collo, difetto naturale di questo filosolo, parmi un carattere proprio per farcelo riconoscere. La fronte solcata dalle rughe, frons contracta, il triste sopracciglio, l’aria severa, sono tolte particolarità che in questa figura non mancano, e gli antichi notarono nella sua fisonomia. — Una mossa del capo, sì strana in un erme e sì poco conforme al carattere di quiete e di semplicità che gli antichi ponevano per consueto ne’ lavori di simil genere, mi ha fatto credere che non abbiasi dato alla testa di quest’erme un’attitudine così forzata senza gravi ragioni, e fra l’altre, per quella di rendere con maggiore esattezza la verità e fare più agevolmente riconoscere il personaggio rappresentato.“ — E. Q. Visconti.

II. Sarmento egizio. — Altri voltò palmitem aegyptium, altri aegyplinm malleolum; il Menagio vorrebbe aegyptiam clematide, ch’è una specie di pervinca, pianticella gracile, nerastra ec.