Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/369

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alla direzione che si deve attribuire allo scetticismo di quest’epoca, essendo quasi esclusivamente diretti contro la veracità della rappresentazione sensibile.“ — Ritter.

Queste dieci maniere stabiliscono spartitamente così ec. — [testo greco]. Emendazione, dice l’Hermanno, facile da vedersi, chi consideri la diversità della scrittura.

Seconda, quello che dalla differenza ec. — Il Rossi difende la lezione [testo greco], che l’Aldobrandino traduce: ex nationibus ac corporum constitutionibus.

Il sole apparisce piccolo per la distanza. — L’Hermanno, rifiutata la correzione dell’Huebnero, legge [testo greco].

X. Il modo che per mezzo di reciprocazione. — [testo greco], ovvero [testo greco], è ciò che noi diciamo circolo vizioso.

XI. Appellan fine la sospensione del giudizio ([testo greco]) cui tien dietro ec. — La direzione della filosofia scettica si manifesta nello scopo da essa assegnato a tutte le ricerche filosofìche; esso è uno scopo pratico. La filosofia ci deve condurre alla felicità. Egli è perciò che Pirrone è posto nella medesima categoria di altri Socratici che non avevano in mira se non la vita morale, e non ammettevano come scopo della ragione che la virtù; poichè la virtù e la felicità sono precisamente una stessa cosa. Egli è chiaro che lo scopo era essenzialmente unito alla dottrina degli Scettici, essendo che Timone ne fa la base della sua divisione della filosofia. Dice in effetto, che chi vuol vivere felicemente dee far attenzione: da prima alla natura delle cose, in seguito al loro rapporto con noi, in terzo luogo alle conseguenze sensibili di questi rapporti. Lo scetticismo è costituito dalla risposta alla prima quistione; poichè gli Scettici tentarono mostrare che tutte le cose sono indiffe-