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Pagina:Laerzio - Vite dei filosofi, 1845, II.djvu/401

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374 epicuro.

certo, ma avente un concetto. Da questa unione coll’intuito fantastico, avente per altro un sentimento, qualora non sia attestato o sia attestato in contrario, nasce il falso; attestato o non attestato in contrario, il vero. Ed è mestieri per ciò che strettamente ci atteniamo a questa opinione, affinchè non si tolgano di mezzo i criteri relativi a’ fatti, e l’errore egualmente confermato non confonda ogni cosa. — Ora anche l’udire nasce da una corrente che proviene da chi parla, o suona, o romoreggia, o in qual sia maniera eccita la passione acustica. Questo flusso si divide in corpicciuoli similari, conservanti insieme una certa simpatia vicendevole e particolare unità, estesa sino a ciò che l’emette, e che forma per lo più la percezione conforme di quello; se poi no, fa manifesto solo il di fuori. Poichè senza una certa simpatia da colà proveniente, non nascerebbe una tale percezione. Non s’ha dunque a stimare l’aria istessa aver forma dalla voce che si emette, o da qualche cosa di simile, molto ad essa mancando, ond’essere atta a patir ciò; ma incontanente la percossa che si fa in noi, quando emettiamo la voce, da certi corpicciuoli che effettuano la corrente ventosa, quello produrre che in noi prepara la passione acustica. — Eziandio l’odorato è da stimarsi come l’udito, non si potendo operare alcuna sensazione se non vi fossero certi corpicciuoli che dall’oggetto si trasportano a muovere con giusta misura questo senso; gli uni in disordine ed ostilmente, gli altri con tranquillità ed armonia. — Ed anche bisogna credere