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zenone. | 75 |
to vantata voluttà che ammollisce l’animo di alcuni giovani, ti fai vedere inclinato alla nobiltà non per natura solo, ma anche per deliberazione. Ora un’indole nobile, aggiuntovi moderato esercizio, e per sopra più copia di chi insegni, facilmente perviene all’ultimo acquisto della virtù. In quanto a me, per vecchiaia, essendo negli ottanta, impedito da fievolezza di corpo, non posso recarmi presso di te. Bensì mandoti alcuni miei compagni di studio, i quali nelle cose dello spirito non mi sono inferiori, mi vincono in quelle del corpo. Stando con essi non rimarrai secondo a nessuno di coloro che sono giunti ad una compiuta felicità.“ — E gli mandò Perseo e Filonida il tebano, d’ambedue i quali fa menzione Epicuro nella lettera al fratello Aristobulo, siccome di aventi famigliarità con Antigono.
IX. Parvemi poi di scrivere qui sotto anche il decreto degli Ateniesi per lui. — E sta così:
Sotto l’arconte Arrenida; nella quinta pritania della tribù Acamantide; a’ vent’uno di Memacterione, vigesimo terzo della pritania, nell’adunata solenne, Ippone di Cratistotele xipeteo, tra i proedri, propose, co’ suoi colleghi; Trasane di Trasane anaceo disse:
„Da che Zenone di Mnasio, cizieo, si dedicò per molti anni, in città, alla filosofia, e nel resto continuò ad essere uom dabbene, e i giovani che venivano a’ suoi ragionamenti con esortazioni fortemente eccitò alla virtù ed alla frugalità, ponendo per le cose ottime esempio a tutti la propria vita, che era conforme alle dottrine da lui insegnate; sotto fausti auspicii, il popolo ha