Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/125

Da Wikisource.

F A V O L E 111

devono partire le fatiche con i minori, acciocchè tutti si salvino.


Di un Satiro, ed un Uomo. 23.


A

vendo fatta amicizia un Uomo con un Satiro e stando a mangiare insieme, l’Uomo aveva freddo, e ponendosi l’Uomo le mani alla bocca, col fiato le riscaldava. La qual cosa vedendo il Satiro, dimandò perchè facesse ccuesto. Ed egli rispose: Io le mani riscaldo col fiato: Infra poco fu portato cibo caldo da mangiare, e l’Uomo di nuovo pose la mano appresso la bocca per raffreddare il cibo; ed il Satiro domandò perchè fai questo, ed esso rispose: acciò, che col fiato io raffreddi il cibo. Allora il Satiro disse: Ed io non voglio amicizia teco, perchè da una medesima bocca tu mandi il caldo, ed il freddo: Vatti con Dio.

Sentenza della favola.

La favola ci avvisa, che fuggir dobbiamo l’amicizia di quegli uomini la cui vita è doppia ed il parlar dubbioso.


Di un Villano ed i suoi Cani. 24.


N

el tempo del Verno essendo un Villano nel campo gli mancò da mangiare, ed