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Sentenza della favola.

Questa favola dinota, che i Dei esaudiscono i religiosi, e buoni; ma gli scellerati non odono.


Della Rondinella, ed altri ucelli. 121.


Q

uando s’incominciò a seminare il Lino, la Rondinella disse agli altri ucelli che mangiassero il seme, perchè indi se gli ordivano degl’inganni. Del che essi se ne risero, e pazza la chiamarono. Crescendo il Lino, di nuovo la Rondinella, consigliò gli ucelli, che lo guastassero; di nuovo essi lo dileggiarono. Il Lino si maturò, e lei di nuovo gli consultò, che il ruinassero; neppure la volsero intendere. Allora la Rondinella, lasciati tutti gli ucelli, s’accostò all’uomo, e fatta amicizia insieme, patteggiò di abitar solo, e darli piacere col cantare. Onde tutti gli Ucelli furono presi con rete, e lacci, e la Rondinella fu lasciata in libertà.

Sentenza della favola.

La favola dinota, che molti sono da poco, e non si fanno consigliare, nè attendono a chi gli consiglia bene; ma quando sono poi ne’ pericoli, cominciano a conoscere, e condannano la lor pazzia, ed allora dicono: Questa, quell’altra cosa bisognava fare.


Delle Rane, e loro Re. 122.


L

e Rane, essendo libere, domandarono a Giove, che dasse loro un Re. Giove si rideva della lor pazzia. Quelle di nuovo lo pregarono, infin che Giove satisfacendo alle lor voglie loro mandò un truve il qual cascan-