Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/231

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F A V O L E 217

pezzo di Carne in un laccio, disse alla Simia: Signor mio vien meco, che in un luogo vi è un Tesoro, e condussela ove era il laccio, ed ella vi s’incappò da lei medesima, e la Volpe disse: O pazza, tu credevi per averti favorita la sorte, esser degna di signoreggiare tutti gli animali? ma tu t’inganni.

Sentenza della favola.

Qui si toccano quei, che incorrono pazzamente in qualche disgrazia, e sono poi beffeggiati.


De’ Sorci, ed un Gatto. 210.


S

tavano in una casa molti Sorci, dove andovvi un Gatto, e n’ammazzò molti, e molti ne prese; Quelli, che restarono, fecero consiglio insieme di non andar più per terra, ma si posero tutti sopra certi legni del Tetto. Il che vedendo il Gatto, finse di esser morto, e coi piedi in alto, giaceva in terra. Quando così videro i Sorci, si rallegrarono, ma uno