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Sentenza della favola.

La favola dinota, che l’uomo non si deve considerare nell’aspetto, ma all’opere sue, perchè alle volte sotto la pelle di una pecora è ascoso un Lupo.


De’ Sorci, ed un Gatto. 301.


V

edendo i Sorci, che il Gatto riposava, disse: Certo questo animale non deve essere così crudele, come dicono, perchè la sua vista non lo dà. Un di loro disse; io voglio parlarli, e veder s’io posso fare amicizia con esso lui. Uscendo dalla tana andò per parlarli. Quando lo vide il Gatto, gli andò addosso, e lo mangiò, e vedendo questo gli altri non vollero uscire.

Sentenza della favola.

Moralità. L’uomo prudente deve star sempre all’ordine contra i nimici.


Del Sorcio, ed il Nibbio. 302.


I

l Sorcio vide il Nibbio preso in un laccio, e glie ne venne misericordia, e rodendo li spaghi del laccio, diede luogo al Nibbio, che volasse. Egli essendo libero, ed avendo fame, scordato del beneficio avuto, subito prese il Sorcio, e lo mangiò.

Sentenza della favola.

La favola significa, che sempre mai, che farai piacere al tuo nemico, per sempre ti pagherà d’ingratitudine.


Della Tartaruca, e Giove. 303.


N

el principio del Mondo, quando Giove diede a tutti gli animali, quei doni, che gli dimandarono, la Tartaruca gli disse: Io