Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/59

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vivande, ma sempre diede lor lingue a mangiare, benchè di varj animali; e variamente cotte fossero. I discepoli, e Xanto, veggendo non aver altro a cena, che lingue, stupivano com’il servo non avesse punto mutato i cibi pensando in che modo egli potrebbesi iscusare. Mentre adunque Esopo recava loro un guazzetto di lingue; Xanto, a lui disse: E che cosa è questa, che vuol dir malscalzone, che non dai se non lingue? come se io ti avessi comandato, che tu comperassi le migliori, e le più scelte carni del Mondo, anzi tutto il contrario ti ho comandate. A cui rispose Esopo, Signore, di grazia non voglia corucciarsi. Non sapete voi se cosa nel Mondo si può, trovare più cattiva, più maligna, e più velenosa della lingua? Ditemi Padrone, e siano questi vostri saggi discepoli giudici. Per le cattive lingue non si ammazzono gli uomini? non si distruggono le Città; dalla false lingue non procedono le bugie? le bestemmie? i giuramenti falsi? dalle pessime lingue non vengono i rammatichi, e le maledizioni? con le lingue non s’interrompono i matrimonj, ed in dissordine a ogni buon’ordinato accordo, e pace? le male lingue non sono elle cagioni di rovinare le Provincie, i Regni, e non mettono il Mondo sossopra? E per conchiuderla, dalle cattive lingue nascono le malevolenze, gli odj, i rancori, le dessensioni, le questioni, le guerre, le zuffe, e finalmente tutti gli errori, che in questa mortal vita fra gli uomini accadono. Adunque parmi avervi dato la più cattiva, la più vil carne, che si possa trovare, e parmi avere obbedito al vostro comandamento.