Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/72

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che premio mi darai tu? Ti prometto, rispose Xanto la cotanto da te desiata libertà; ed anco di più la metà tesoro. Esopo discostatosi dalla colonnetta quattro passi misurati, e quivi la terra cavando, scoperse una gran pietra, sotto la quale trovò una buona quantità di oro, il quale portò al Padrone, che passeggiando là intorno andava, dicendogli: Attendimi ora la promessa Padrone, ecco il tesoro. Il Filosofo fra l’allegrezza, e le maraviglia tosto rispose: Non voglio farti libero, se prima non mi dichiari, o mostri l’intelligenza di quelle lettere, ed il senso, per lo quale tu sei venuto in cognizione di cotesto tesoro: il che molto più che l’oro mi sia caro è grato; Esopo della libertà desioso, disse: Colui, che ’l tesoro quivi sotterrò, come uomo ingegnoso, e dotto, fece scrivere tai lettere, per le quali volle così significare, P. Procedi Q. Quattro, P. Passi, C. Cavando, T. Troverai T. Tesoro. Xanto maravigliandosi di tanto ingegno di Esopo, e temendo di lui, che non iscoprisse, e manifestasse quella buona ventura sua, volendo assicurarsi disse: Or andiamo a casa, quivi l’oro divideremo, e farotti poi libero. Ma giunti che furono a casa, subitamente comandò, che fosse imprigionato Esopo, il quale disse allora a Xanto: Così sogliono, o Padrone, i Filosofi premiare il ben servire? Adunque tal’è la fede tua? sono queste le lue promesse? Tu che leggi, e mostri, e predichi tutti il dì in quelle tue scuole, il servare la fede, e l’esser giusto, è qui in casa con un tuo servitore, utile, amorevole, fedele, sei iniquo, e disleale, ed ingiusto? Oh moral Filosofia, in che mani sei, come sei tu ben da questi tuoi predicatori, dottori, e laudatori osservata? Fai tu, Padrone come i Me-