Pagina:Landi - Vita di Esopo, 1805.djvu/94

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gratitudine, che ben tosto se ne morì. Or Esopo per satisfare alla richiesta di Nectenabò, ed assicurar al suo signore di non venire d’altrui tributario; ma più tosto sforzare il Re Egizio dar tributo a Liceto: ed a far gli Egizj rimanere per maraviglia di stupor ripieni, fece gli Uccellatori a se chiamare, ed a quelli impose, che quattro piccole Aquile gli recassero vive, le quali fece nodrire: ed insegnava a ciascuna in alto volando portar un fanciullo, io sporta ben assettato. Questi quattro fanciulli governavano le quattro Aquile, e davano lor a mangiare, e perciò ubbidivano questi, come lor Padron, voltando le ali ovunque dal qual di loro fosse accennato, o verso il Cielo, o verso la Terra, o verso qualunque altra parte aerea. Passato il Verno, e venuta la bella primavera; e posta in ordine ogni cosa al viaggio necessaria apparecchiata, inviossi verso l’Egitto, seco conducendo i quattro fanciulli, e le quattro Aquile, con opinione di poter il Re, e gli Egizj al suo Re far tributarj. Nectenabò sentendo Esopo esser vivo da Liceto per sodisfare alla proposta sua disse: Veramente quelli mi hanno tradito, facendomi intendere, che Esopo era morto. Il giorno seguente comandò il Re, che tutt’i suoi ufficiali maggiori si congregassero dinanzi a lui di veste bianche vestiti, ed egli ornato di scarlato, avendo lo scettro in mano, e la regal Corona, in capo di preziosissime pietre variate tessuta: sedeva in alto nell’aureo seggio, e fece introdurre Esopo, che con molta maestà, ed onore fu quivi ricevuto, e dopo le salutazioni, e molte carezze; disse il Re, dimmi Esopo, che ti par di me, e di questi miei che tu vedi quì intorno: Rispose egli: Mi par, che la Maestà tua s’assomigli al Sole, e questi tuoi assistenti