Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/116

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IL SECONDO LIBRO

gistero et ornamento l'edificò, dove anchora che qualche, parte ci havessero, non e pero cosa piena di vanita cercare sua gloria dalle insensate pietre dalla tenace et ardente calce, dalli incrostati marmi, et da corruttibili travi? Et non piu tosto da be studi, dall'honeste arti, et dalle imprese gloriosamente fatte? Picciola in vero, fu la casa di Evandro, ne fu però di minor istima che si fussero l'altre reali stanze, anzi meritò d'albergare il famosissimo Hercole, in humil casa nacque Cesare, ne per cio le fu impedita ò mozza la strada alla vera virtu et finalmente al summo imperio. Consideriamo un poco in qual guisa habitasse già Scipione domatore dell'ostinata Affrica, quando per suo diporto et per sgravarsi da piu molesti pensieri, alle volte villeggiava, in qual maniera habitasse Diogene huomo veramente filosofo, di cui non fu mai per alcun secolo il piu saldo et costante petto, come habitasse angustamente il divoto Hilarione ne deserti orientali, la cui cella (come afferma santo Gerolamo) havea assai piu sembianza di sepolchro, che di humana habitatione, Galba anchora hebbe una casa si piena di fessure, et talmente da molti lati scoperta, che essendogli richiesto il tabarro et il mantello in prestanza, iscusossi non poterglilo prestare, havendo per quel giorno da rimanersi in casa, ispetialmente, veggendo poco lontano una dirotta pioggia. Giulio Druso Publicola hebbe similmente casa talmente aperta,