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DE PARADOSSI 58

commodo et di maggior suavita? il che quanto piu tosto fu da reverendissimi prelati conosciuto, li quali fuggono volentieri il disagio per l'amore d'Iddio incontanente abandonarno il legittimo cavallo, et al bastardo mulo s'attennero, ma vediamo anchora piu minutamente di quanta eccellentia siano e bastardi et facciamo principio da Salomone, il quale (si come a molti piace) non fu legittimo, non pero nacque mai il piu savio, ne il piu prudente. Furono bastardi Romulo et Remo, Ismaele, Hercole, Perfes, Raimiro Re d'Aragoni signor sopra ogn'altro di que tempi virtuoso, il re Arturo, Alessandro (il magno,) Iugurta, Clodoveo re de Franchi non men santo che nell'armi possente. Constantino Re de Romani, Mercurio Trismegisto, et anche a piu moderni tempi veduti si sono con gran scorno de legittimi bastardi d'alto intelletto, et di generoso spirito, e qual fu Clemente VII. negarassi mai che egli non fusse d'un ingegno elevato, d'un maturo giuditio, d'un chiaro discorso et d'una gravita mirabile? non fu il duca Borso vero padre delle cortesie? e qual si vede a nostri tempi che in essere benigno et liberale meritamente comparare segli possi? Deh volesse Iddio per refrigerio et ornamento de l'afflitta Italia che chi successe al stato, fusse anchora sempre succeduto alla liberalita et alla cortesia, accioche la gloria Italiana mai per alcun tempo si vedesse venir meno. Che diremo


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