Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/143

Da Wikisource.

DE PARADOSSI 68

le calamita nelle quali riducono gli infetici mariti non solamente con e falsi parti, ma con la naturale ostinatione, con le bugie, et anche spesso dando hor col ferro, et hora col veneno morte à miseri consorti, aggiungiamoli l'importuna loquacità con infinite altre imperfettioni, odiose et strane, non sol al sofferirle, ma anche al mentovarle, moglie ah? parmi alle volte nome all'orecchie piu dolce, et piu grato al cuore a dir orso, drago, lupo, tigri, pantera, et griffone, Fu gia invitato Pitagora di gir alle nozze d'un suo amico, negò egli prontamente di voler andar a tali essequie. pensandosi per certo che il prender donna, fusse un morir et un sepelirsi, ne mi pare che irragionevol discorso fusse. Come possibile che con le femine lieti et contenti viviamo mai, essendo tra noi di si diversa natura? Et pur siamo si pazzi che si dolemo che la moglie si muoia, non intendo percio di totalmente escludere, che delle buone non se ne trovino, ma diro ben tre et quatro volte beato, chi se gli abatte, rare essendo quelle che triste et scelerate non sieno. Piu d'un paio ne so io, le quali, temendo di non rimaner spogliate de beni del marito, finsero d'esser gravide, armandosi de coscinetti et poi al maturo tempo del partorire trovarno una creatura dell'hospitale et dettero ad intendere al bufalaccio marito che quel parto fusse stato da lui generato. Un'altra anchora ne so, la quale, temendo di non partorir femina (come poi


I iiii