Vai al contenuto

Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/178

Da Wikisource.

IL SECONDO LIBRO

confessato i piu eccellenti huomini, rendendosegli di buon cuore servidori, et come se in esse gran divinita rilucesse haverle poco meno che adorate, amiamole dunque anchora noi, diveniamoli volentieri suggetti, beffianci di queste fracide lingue c'hanno posto ogni lor diletto in lacerarle, et inschernirle.


CHE MEGLIO SIA D'ESSER

timido, che animoso et ardito.

PARADOSSO XXVI.


Itemi de gratia molesti aversari miei con la vostra pertinatia, cagione ch'io verghi tante carte, se l'esser timido fa l'huomo circunspetto et aveduto ne lascialo si di leggieri traboccare ne pericoli, perche non diremo noi che meglio sia l'esser timido che ardito et coraggioso? Per il timore consideriamo pur meglio, et diligentemente provedemo a tutto cio che sinistramente accader ne possa, dove gli animosi facilmente precipitano trapportandogli il furor dell'ardire, n'è testimonio di cio la Francia che anchora si piagne per il troppo ardire di monsignor di Fois, n'e testimonio l'Ungaria, la quale ita n'e in pre/