Pagina:Lando - Paradossi, (1544).djvu/82

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IL PRIMO LIBRO

che gia fusse detto à Diogene che li Sinopei l'havessero bandito, et come cosa ignominiosa gli rinfacciassero l'esiglio, et esso havergli arditamente risposto, et io rinfaccio loro, la troppo longa dimoranza nella citta, donde non sapendosi mai partire paiommi in tutto simili alle conchilie, che stanno del continuo apiccate alle pietruzze. Ben doveano questi tali haver puoco cuore, ben mostravano di non sapere, quanti bei privilegi havessero e' fuorusciti, gli racconterò io brievemente, acciò che alcuno non si maravigli, se molti et spontaneamente elegessero l'esiglio et altri pacientemente il supportassero. Primieramente non dano atltrn(u)i materia di peccar d'invidia, et mentre dura il tempo del bando niuno ardisce chieder gli danari in prestanza non essendo chi non sappia che a' fuorusciti mancano sempre e' danari, per il che possono senza conscientia havere, ò sentir pel viso rossore, chiedere, importunare, et altrui affrontare, conciosia che sotto colore del esser fuor di casa loro, et in lontano paese, et con e' beni al fisco deputati, possono senza rispetto, chiedere ogn'uno di soccorso, non è anche il fuoruscito ubrigato à far banchetti, aloggiar forastieri, sontuosamente vestire, armeggiare, et festeggiare, affermare potendo che quando egli era nella sua patria, mettesse tavola, giostrasse, splendidamente vestisse, et vita menasse veramente da cavagliere, non è vergogna à chi vive in bando, se egli à tem