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Udiamolo, parlando della nuova lingua, assumere perfino lo stile ispirato dei profeti: Questa sarà luce nuova, sole nuovo, il quale surgerà ove l’usato tramonterà, e darà luce a coloro che sono in tenebre e in oscurità per lo usato sole che a loro non luce (Convito).

Non credetti mai contro di Brunetto fulminata la terribile sentenza del Convito: «A perpetuale infamia e depressione de’ malvagi uomini d’Italia, che commendavano il volgare altrui, e dispregiavano il proprio «(Trattato I. cap. II).»

Non più indugi, o bel dolce amico, dice Brunetto, quasi prendendo con lieto volto per mano il lettore. A que’ giorni la gentilezza delle corti di amore fioriva altresì nelle scuole severe della sapienza. Beatrice chiamava il discepolo di ser Brunetto, il suo fedele, colui che l’amò tanto che uscì per lei della volgare schiera (Inf. II), e finalmente, a dir tutto in un verso,

L’amico mio, e non della ventura (Inf. II).

La dedica del Tesoro, è molto simile a quella che



         Di dir, nè di cantare;
    Ma chi ’l vorrà trovare,
         Cerchi nel gran Tesoro,
    Ch’io farò per coloro,
         Ch’anno lo cor più alto.
    Là farò il gran salto
         Per dirle più distese
    Nella lingua francese.

                                  (Capitolo XIX)