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Natura, e la Bibbia1. Ambi sono opera del medesimo autore. Si accordano perciò a meraviglia. Differiscono solo in ciò, che l’uno conduce per argomentazioni ed esperienze, l’altro per sentenze ed autorità. Il filosofo non sia giammai temerario, da gridar tosto all’errore, all’inganno, al sofisma, quando gli sembri di scorgere contraddizione fra l’una e l’altra parola di Dio. Non vacilli per questo nella costanza de’ coscienziosi suoi studii, nè della religiosa sua fede. Più innanzi procedendo, fuor d’ogni sua espettazione rinverrà ineffabili armonie.


Capitolo VII.


Questa distinzione secondo Aristotele, che è altresì nel capitolo VI, di creature immediatamente create da Dio, e di creature formate da esse: poi, della perpetuità, o immortalità delle prime, e non delle seconde, come insegnerà nel capitolo VIII, è identica in Dante.



  1. Il gran libro della Natura è anche in Dante:

    Lo Ben, che fa contenta questa Corte,
         Alfa ed Omega è di quanta scrittura
         Mi legge amore o lievemente o forte
                                                                     (Par. XXVI).

    Nel suo profondo vide che s’interna
         Legato con amore in un volume
         Ciò che per l’universo si squaderna
                                                                (Par. XXXIII).