Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/30

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Prima del Beauvais (dai nostri appellato il Bellovacense), Alessandro Neckam in Inghilterra aveva scritto due libri De naturis rerum. (London 1863, edit. Wright). Filippo di Thaun avea composto nel secolo duodecimo due poemi editi dal Wright, Le livres des creatures, ed il Bestiarius. Frugando, se ne possono trovare anche altri.

Il Quadrio accusò il Latini di avere copiato e Tesoretto e Tesoro, dal Tesoro di Pietro di Corbiaco. Il Bettinelli ripetè l’accusa, rincarando la dose, come quegli che nemico di Dante nelle famose Lettere virgiliane, poco amico doveva essere del suo maestro. Il Galvani con quella dottrina che lo distingue, dimostrò che, eccetto qualche accidentale somiglianza in qualche parte di minore rilievo, l’opera di Brunetto è originale (Osservazioni sulla poesia dei Trovatori, capitolo XLIII.) Il Nannucci ponendo a confronto i brani di Pier da Corbiaco con quelli di Brunetto che hanno qualche somiglianza, fa toccar con mano la frivolezza ed insussistenza dell’accusa (Op. et loc. cit.).

Ser Brunetto schiettamente confessa di avere compilato da molti libri, oltre che nelle frequenti citazioni inserite nel Tesoro, nello stesso proemio: «Non dico io niente in questo libro, che sia tratto del mio povero senno, nè della mia ignuda, scienza;