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fare, se l’aere non fosse umido e spesso1. E se alcuno dicesse che l’aere non fosse spesso, io gli direi, che s’egli menasse2 una verghetta di legno per l’aere, ella sonerebbe, e piegherebbesi immantinente per la spessezza dell’aere.
L’aria sostiene gli uccelli, quando elli volano, chè se l’aere non fosse spesso non potrebbero volare, e l’ale gli varrebbono molto poco3. In questo aere nascono i nuvoli, le piove, li baleni, i tuoni, ed altre cose simiglianti.
E udirete ragione come4: Lo conto dice qua a dietro, che l’aria intornia tutta l’acqua e la terra, e rinchiude e sostiene dentro da sè, e gli uomini e gli animali; e che la terra è coperta e ripiena di diverse acque5. Ora viene che quando
- ↑ Corretto potrebbe, in potrebbero, ed aggiunto, l’aere col t et ce ne porroient il mie faire si li airs ne fuit moistes et espès.
- ↑ Il t se il movoit une verge roidement en l’air.
- ↑ Il t più sobrio li airs meismes sostient les oisiaus par sa espessetè.
- ↑ Il t aggiunge in fine al periodo precedente, et orrez raison comment. Il volgarizzatore pose questa formola in capo al periodo seguente, e vale nè più nè meno.
- ↑ Il t repleine de diverses aigues et coverte.
Corretto col t les homes, et les autres animaus vivent par l’air, car il aspirent enz, et fon autressi comme li poisson en l’aigue.
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