Pagina:Latini - Il Tesoro, 1, 1878.djvu/430

Da Wikisource.
358

ventesimi1, secondo che tutti i filosofi provano per molte ragioni diritte e necessarie. E dalla terra infino al Sole è cinquecentottantacinque cotanti, come è ’l grosso della terra. Ma elli dissero bene, che altre pianete che son dal Sole in giuso, cioè Venus, Mercurius, e la Luna, sono più picciole che la terra. E la terra è più grande2 novanta cotanti che la Luna e un poco più, e in alto è ventiquattro cotanti e mezzo e cinque duodecimi, come la terra è grande per sua grossezza, o vogli per lo diametro3.

E dicono che la Luna è tutta ritonda. Onde molti dissero che la metà del suo corpo è risplendente, e l’altra metade è oscura; e secondo ch’ella corre intorno, dimostra ella sua chiarezza e sua oscuritade, una fiata più o meno, secondo che ella gira. Ma al vero dire, ella non ha niente di luce da sè; ma ella e chiara in tal maniera, ch’ella può ricevere illuminamento d’altrui. Come una spada brunita, o cristallo, o altra cosa somigliante: così fa la Luna, che per sè non luce tanto, che noi potessimo vedere sua chiarezza; ma quando il Sole la vede, sì la illumina, come



  1. Il t ha di più inutilmente: que toute la terre ne soit.
  2. Corretto trentotto in novanta col t il quale ha la variante XXXIX di sei codici.
  3. O vogli per lo diametro, glossa di Bono.