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l’uomo la puote vedere, e ch’ella esce di quel segno1, là ov’ella era col Sole, secondo che ’l conto ha divisato di qua a dietro.
E sappiate che gli Arabi dicono, che lo dì comincia a quell’ora quando la Luna appare, cioè quando ella comincia a vedere il Sole2. E voi avete bene udito dire, che dall’una ascensione3 all’altra, ha ventinove dì e sette ore e mezza e la quinta parte d’un’ora. E ciò è il diritto mese della Luna: e tutto sia che li contatori di santa Chiesa dicano ch’ella ha ventinove4 dì e mezzo. E per rischiarare il numero dicono, che l’uno mese ha trenta dì e l’altro ventinove. E di ciò addiviene egli, che li dodici mesi della Luna sono trecentocinquantaquattro dì. E così è l’anno del Sole maggiore che quello della Luna, undici dì interi5. E per questi undici dì di rimanente, addiviene lo cembolismo6, cioè a dire l’anno che ha tredici lunari.
- ↑ Il t hors dou premier signe.
- ↑ Il t c’est au coucher dou Soleil.
- ↑ Il t ascension, colla variante accession, di tre codici. Le stampe accessione.
- ↑ Corretto ventotto in ventinove, col t.
- ↑ Il t, jors interines.
- ↑ Il Sorio corregge cembolismo, in embolismo, conforme al t francese, al latino, al greco. Ma se tutte le parole italiane volessimo ridurre alla forma primitiva latina o greca, che ci rimarrebbe egli mai della lingua nostra?