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Venus, e la sesta di Mercurius, e la settima della Luna. Poi comincia anche da capo, che l’ottava è di quel medesimo che la prima1, e la nona ha quello della seconda. E così va per ordine tutti i tempi e giorni e notti, secondo che ’l firmamento gira tuttavia senza finare da oriente in occidente, sotto li due assi2, li quali sono due stelle, che l’una è in mezzodì, e l’altra in settentrione. E quelle non si mutano niente, sì come uno chiovo d’una ruota3.

Onde per ciò navicano i marinai al segno di quelle stelle, le quali appellano tramontana egualmente le genti; e quelli d’Europa e di Africa navicano a quella tramontana di settentrione; e l’altra gente di verso mezzodì navicano a quella tramontana di ver mezzodì4. E che ciò sia la verità, prendete una pietra di calamita, voi troverete ch’ella ha due faccie, l’una che giace verso



  1. Corretto il primo, in la prima, col senso, e col t de cui est la premiere.
  2. Corretto niente meno che due occhi, in due assi: t II assiaus. Il codice capitolare veronese II signaus.
  3. Le stampe leggono a rovescio: e quelli sì non mutano niente, se non come uno chiovo d’una ruota. Corretto col t et cil ne se muent pas aussi comme cil d’une charette.
  4. Il t et le gens qui sont en Europe et es parties de deçà, nagent a la tramontaine de septentrion, et li autre nagent à cele de midi.