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Qui basti farne cenno, avvegnachè cotal giunta non sia nell’edizione del Volgarizzamento del Tesoro, che sul Testo e sui mss. ora si illustra e corregge.


Capitolo XXX.


Questa dottrina può riscontrarsi in molti luoghi delle opere di Dante. Senza ripetere i versi citati sopra; la figliazione della natura da Dio, e dell’arte dalla natura, da Brunetto accennata anche altrove, e perfino l’imagine del fabbro e del martello, è cantata in questi:


Filosofia, mi disse, a chi l’intende
     Nota non pure in una sola parte
     Come natura lo suo corso prende
Dal divino intelletto e da su’ arte,
     E se tu ben la tua fisica note,
     Tu troverai non dopo molte carte
Che l’arte vostra quella, quanto puote
     Segue, come ’l maestro fa ’l discente
     Sì che vostr’arte a Dio quasi è nipote
                                                            (Inf. XI)

Lo moto e la virtù dei santi giri,
     Come dal fabbro l’arte del martello
     Da’ beati motor convien che spiri.
                                                            (Par. II)