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lviii |
Appresso ti ho contato
Del ciel, com’è stellato.
Ma quando fia stagione
Udirai la ragione
Del ciel, com’è ritondo,
E del sito del mondo.
Ma non sarà per rima,
Come scritt’ho di prima;
Ma per piano volgare
Ti fia detto l’affare,
E mostrato in aperto,
Che ne sarai ben certo
(Capitolo X.)
Ed io che mi sforzava
Di ciò, che io mirava,
Saver lo certo stato,
Tant’andai d’ogni lato
Per saper la natura
D’ognuna creatura,
Ch’io vidi apertamente
Davanti al mio vedente
Di ciascun animale
E lo bene e lo male,
E lor condizione,
E la generazione,
E lo lor nascimento,
E lo cominciamento,
E tutta loro usanza.
La vista, e la sembianza.