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E sappiate, che l’aspido porta in capo una pietra preziosa1, che ha nome carboncalo, e quando l’incantatore vuole quella pietra, dice sue parole, e quando l’aspido se ne avvede2, incontanente ficca l’una orecchia in terra, e l’altra si tura con la coda, sì che non ode le parole dello incantatore3.


Capitolo II. (bis.)


Dell’anfimenia4.


Anfimenie sono serpenti5 che hanno due teste, l’una come debbono6, l’altra nella coda;

  1. Il t: la très luisanz, et la precieuse pierre que on claime escharboucle.
  2. Il t: et maintenant que la fiere bestie s’in apercoit.
  3. Il t: en tel maniere que ele devient sourde, et ne oit pas les conjuracions que cil dit.
  4. Fatto un capitolo a parte come il t che l’intitola: De amphimenie. Conservato il Num. II col bis, per non recar confusione nelle citazioni del Tesoro fatte dalla Crusca, e da molti altri.
  5. Il t: Amphimenie est une maniere de serpent, qui a II teste. Corretto poi il goffo strafalcione: Nel regno delle femmine sono, in Anfimenie sono etc. Il ms. Vis. concorda colle stampe.
  6. Il t: en son leu.