ismisuratamente e per sì grande forza1, che ne riluce dopo lui, sì come ardente fiamma. E ha piccola cresta e bocca, e ha un buso aperto quindi, onde cava la lingua ed il2 suo spirito. E la sua forza non è nella bocca, anzi è nella coda, onde fa peggio per battere con la coda, che per mordere con la bocca3. E la forza della sua coda è sì grande, che nessuno animale n’è sì grande, n’è sì forte, che s’ello lo stringe con la coda, non lo uccida4. Ed eziandio lo leofante uccide istringendolo, ed è intra loro odio mortale5, secondo che lo maestro dirà più innanzi, colà ove parlerà del leofante6.
- ↑ Il t: si roidement, et par si grant air.
- ↑ Aggiunto ed dopo lingua, col t, e col ms. Vis. par où il atrait son aspirement, et sa langue.
- ↑ Con la bocca, e poco sopra, con la coda, manca al t. È nel ms. Vis.
- ↑ Il t: qu’il on puisse eschaper sans morir.
- ↑ Il t: neis li olifans meismes en covient morir, à ce qu’il a entr’eulx mortal haine.
- ↑ Il Sorio qui appunta: Non vidi ne’ t. t. dell’autore mantenuta questa promessa al cap. LIV hujus libri. Questa cosa si recita da Solino al cap. XXXVIII. Altro argomento a conchiudere: che il Tesoro di ser Brunetto non ci giunse integro.