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E sappiate, che un vile1 uccello, ch’è chiamato folaga2, ricoglie3 quello ch’è cacciato4, e mettelo tra’ suoi figliuoli, e nutricalo come suo.
E sappiate, che l’aquila ha lunga vita, chè ella rinovella e spoglia sua vecchiezza. E dicono molti, ch’ella vola sì alto5, che le sue penne ardono, e le sue scorze degli occhi: tanto s’appressa al calore del sole.6 Ed allora si lascia cadere in una fontana, ov’ella si bagna tre fiate, ed7 immantinente torna giovane come dal suo cominciamento8.
- ↑ Il t: vieus, colla variante vil di un codice, e vielh di due codici.
- ↑ Corretto fortezza, col t: fulica. Il ms. Vis.: sicurezza.
- ↑ Il t ha di più: fulica acomplit la fierté dou roial oisel. Un codice legge volonteit, anzi che fierté.
- ↑ Che è cacciato, manca al t: recoit celui entre ses filz, et le norrit aussi comme son fil.
- ↑ Le stampe: ella vola sì alto, che le sue penne ardono, le sue scorze degli occhi, tanto s’appressa al colore del fuoco. Il ms. Vis. ed il t: il vole en si haut leu vers la chalor dou soleil, que ses pennes ardent o toute l’oscurté de ses oils. Il ms. bergamasco citato dal Sorio, legge: l’oscurità de’ suoi occhi, traducendo alla lettera il t. Mutando l’interpunzione, procurai di chiarire il Volgarizzamento, che lasciai incolume.
- ↑ Corretto fuoco in sole col contesto, e col t.
- ↑ Aggiunto tre fiate col t: III fois'.
- ↑ Il t: a son commandement, colla variante di sei codici del Chabaille e del ms. Vis. a son commencement.