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Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/56

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dare suso e stare come monte1, e poi tornare in entro secondo che il suo espiramento va entro e fuori. Ma gli astrologhi2 dicono che non è se non per la luna, per ciò che l’ uomo vede li marosi crescere e menimare, secondo il crescere e ’l menimare della luna di sette in sette dì, che la luna fa le quattro volte in ventotto dì per li quattro quartieri del suo cerchio, di cui lo conto ha detto tutto l’essere3.

Or sappiate, buona gente, che ’l nostro signore Iddio fece in terra e in mare molte maravigliose cose che l’uomo non le puote chiaramente sapere, per ciò ch’egli l’ha riservato a sé. E l’Apostolo c’insegna in questa maniera ad imprendere: Non sapere più che non ti fa mestiere di sapere4, ma brigati di sapere a sobrietade, cioè nè poco nè troppo. Onde quegli che disse che ’1 mondo aveva anima, non imprese a sobrietade, ma oltra a sobrietade, cioè troppo.

Sappiate, che i savi antichi dissero molte cose5 dell’affare del mondo, e di molte dissero

  1. Manca al t e stare come monte: dice solo aler sus et retraire arriere.
  2. Il t li astronomien, e Bono volta gli astrologhi, come nel prologo.
  3. Tutto l’essere manca al t. È in due codici del Chabaille.
  4. Aggiunto ma col t, e colla sentenza di Paolo, male applicata.
  5. Il t maintes belles choses: belles non garba a messer Giamboni.