Pagina:Latini - Il Tesoro, 2, 1877.djvu/65

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guardare che ’l suo edificio non trapassi la dignitade, nè oltra alla ricchezza sua; il che è grande pericolo, secondo che ’l conto diviserà qua innanzi, nel libro delle1 virtudi, nel capitolo delle ricchezze. E perciò non dirà egli niente di quella materia.

Anzi dice lo maestro, dèi in primamente la natura dell’acqua2 guardare, ch’e’ dee3 usare, per conoscere sua natura. Chè l’uomo dee ischifare, mala acqua e paduli, e stagni, medesimamente se sono contro a occidente, o contro mezzodì, e se egli hanno in costume di seccarsi la state, però che hanno pestilenze e4 generano malvagi animali. E la fronte della tua magione dee essere contra a mezzodì, in tal maniera che ’l primo cantone sia volto contro lo sole levante, e5 l’altra parte contra a ponente. E sì dee la magione un

  1. Il t ed il ms. Vis. des IIII vertuz.
  2. Corretto la natura del luogo, in la natura dell'acqua, col ms. Vis. e col t la nature de l’aigue.
  3. Corretto e dello usare, in ch’e’ dee usare, col ms. Vis. e col t que il doit user. Anche in questo luogo il Volgarizzatore parla in seconda persona al lettore. Brunetto parla in terza persona al sires, o signore del campo. Mutato dei in dee col t.
  4. Corretto che, in e, col t et. I malvagi animali non sono genereti dalle pestilenze, sì dagli stagni e paludi.
  5. Il t, d’autre part.