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quella ch’ô nella legge, ma quella giustizia la quale è in Domenedio glorioso, ed ò data agli uomini: per la quale friastizia l’ uomo si fa simigliante a Dio ’.

Capitolo XXVlll.

Della prudenza ^

Due sono le specie delle virtudi. L’ una si chiama morale, la quale s’appartiene all’anima sensibile, la quale non ha ragione. Ed è un’altra virtude intellettuale, la quale s’appartiene all’anima razionale ^, la quale ha ^ intendimento e discrezione ^ Dunque V anima sensibile si sta % e

1) Qui nota il Chabaille; lei finit la concordance avec V Etique.

2) Il t: De prudence. Corretto prodezza, in prudenza.

3) Corretto ovvero razionale, in che s’appartiene all’anima razionale, col contesto, e col t: qvÀ s’apartien à l’ame raisonahle. Così anche il ms. Vis.

4) Corretto e’ in ha coi mss. Vis., Zanetti e Marciani A. C, e col T en cui est.

5) Il T ha inoltre: et raison.

6; Corretto si fa, in si sta, il t seit. Questo seil è ripetuto nel principio del capitolo appresso.