Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/120

Da Wikisource.
116

quale è dolce per natura, è uiiglicre che non ò

l’ossimele, il quale ò dolce per arte.

L’uomo g’iusto vive per vita divina, per la grande dilettazione eh’ egli ha alla giustizia naturale, ed usa le cose giuste amandole per sé medesime. Non si conviene che ’1 ponitore ’ della legge la ponga generale in tutte le generazioni ^ però che è impossibile che le regole generali si eseguiscano e si legnano in tutte le cose le quali non sono universali. Dunque le parole della legge debbono essere particulari, però che giudicano delle cose particulari divisate e corruttibili ^

1) Corretto jiunilore, iu ponilore, col r: cil (pti met la loi. Ponitore ’li legge, è anclie in fine di questo libro sesto.

2) Il T: en tovAs oevres.

3) Le stampe leggono; delle cose corporali. Il t: des choses partictderes, devisèe, et corruptibles. Sostituita la lezione del T. Il nis. Vis. ommette, particulari, divisate e.