Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/286

Da Wikisource.
282

lare e stolto ’. Dì’ poco, e tu piacerai a tutti \

Ciò dice Salomone: Di’ poco, e fa assai di bene; e però ^ che lungo detto non può essere senza peccato, dèi tu abbreviare tuo conto, il più breve che tu puoi; ma quello abbreviare non vi generi oscuri tade.

Nella * qualità di tuo detto, guarda che tu dichi bene, che ’1 dire bene ^ è la cagione dell’amistà, e il mal dire è principio d’ inimistade. Di’ dunque ^ buone parole, liete ed oneste e chiare, semplici e bene ordinate a piena bocca, lo viso chiaro, senza troppo ridere, e senza troppa ’ ira. Salomone dice, che le parole bene ordinate sono baci di dolcezza secondo Iddio ^

1) Aggiunto e stolto, coi mss. Magliabechiani, e col t: grant parleure torte. Albertano: invenitur stultilia 2) Le stampe: ascolta, tu piacerai a tutti. Corretto Dì’ poco, e tu piacerai a ttUti, col t: tu plairas à touz, se tu diz pò.

3) Aggiunto Di’ poco, e fa assai di bene, col t: di pò, et fai assez de bien.

4) Corretto La, in Nella, coIt; E71 la qu,alitè. KìhQrtojìo: In qualitate.

5) Aggi unto dire, col t: bien dire. Albertano: bene loqui.

6) Aggiunto Di’coX t. Didonc.k\h&viKno: dicenda sv.nt.

7) Aggiunto troppa, col t: et sanz trop ire. Albertano: clamore nullo.

8) Il t: sont bresches de miei, et doucor de l’arne, sante don cors. Albertano e Salomone: sanitas ossinra.