Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/292

Da Wikisource.
288

cisterna o ’ di tuo pozzo, ciò è a dire, che l’uomo

imprenda sonno di suo pensiero; e mettere fuori li tuoi ruscelli delle tue fontane ^, ciò ò a dire, che dèi ispargere tua iscienza, insegnandola ad altrui. Salomone disse: Io ti priego, Iddio, che tu mi doni cuore insegnevole. Seneca disse: Egli è già gran parte in b^jntà, chi vuole divertire buono, e bontà di cuore non è già prestata, né venduta, e malvagità ne prende leggiermente \ Seneca dice: Virtude non può essere senza studio di sé. Virtude è acquistata per grande studio ^ e travaglio, ella desidera governatore; ma i vizii imprende l’uomo senza maestro. Gregorio dice: Il ti conviene ispesso ricordare delle cose, che ’1 mondo ci fa dimenticare. Seneca dice: «Già non

T: et arosent les voies parmi les places, colla variante di otto codici del Chabaille, seg-uita da Bono: ci à tes aiçes parmi les places roses. Concorda il testo di Salomone ( V. Illustrazioni).

1) Corretto e, in o, col t: ou de ions puis.

2) Delle tue fontane, qui manca al t. È detto poco sopra.

3) Il T ag-giung-e: et malvaistiès nos preni legieremeni. Questo brano nella stampa, preceduto da che, e mutato né in non, è spostato dopo studio di sé. Il periodo, Seneca dice: Virtude non può essere senza studio di sé, nel t è subito dopo la sentenza di Salomone. Lo lasciai qui, non pregiudicando al contesto.

4) Studio, manca al t.