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Metti il freno alla tua concupiscenza. Parti

da te tutti li diletti che privatamente ismuovono lo coraggio a’ desiderii ’.

Tanto mangia, che tu non ti satolli ’^; e tanto bevi, che tu non t’ inebri.

Quando tu sei in compagnia di gente, guarda che tu non misdica d’ alcuno che non sia di tuo volere.

Non ti concedere ^ a presente diletto, e non desiderare quelli che presenti non sono. Sostieni tua vita di poca cosa. Non seguire la volontà della vivanda. Tuo appetito * si muova per fame, e non per sapore.

Tu dèi desiderare poco; che tu dèi pensare solamente eh’ egli vegna meno.

Allo esemplo divino ^ composto, partiti dal corpo, e congiungiti allo spirito.

1) Corretto a desiderare, in a’ desiderii, col Nannucci, Op. cit. e col t: as desirriers.

2) Il t: que tu ne te saoules. Aggiunto noìi. Così anche il Nannucci, Op. cit. Cosi vuole la sentenza,

3) Mutato aggiugnere, in concedere, col Nannucci Op. cit. e col t: ne te enjoindre.

4) Il T: tes palais. Il Nannucci palato.

5) Ut: a l’exer/iple don vin composte (V. Illustrazioni).