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Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/379

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Questa virtù è romedio di torto fatto. Orazio

disse: Tutti li mali che sono a venire, divegnono più legìrieri per ’pazienza. Boezio dice: Per non sofferire, ti sarà la sciagura più aspra che tu non puoi mutare. Terenzio disse: Sofferire di buono coraggio, ciò ventura a noi ^ apporta, chn follia è di contendere contra ^ Seneca dice; L’infermo non ubbidiente fa inasprire lo medico suo, che nulla cosa è sì leggiere che non ti sia grave se tu la fai ad invidia ^ E però che questa virtù è contra passione, conviene * sapere che r une sono per volontà, e V altre no ^ E tutto sofferire *^ che l’ uomo fa per suo grado, sono cose laudabili e degne di merito. Ma l’uno e l’altre, o elle ’ sono dentro o di fuori. Quelle che sono dentro, sono per bene o per male che

1) Aggiunto a, col t: nos aporie. £) Il T: contre l’aguillon.

3) Ut: a enviz. Il Veratti traduce: rnal tuo grado, (invitiis).

4) Corretto che viene è a, in conviene, col t: contient il savoir.

5) Corretto l’ una sia per volontà, e V altra no, in le une sono per volontà, e l’altre no, col t: les unes sont par volonté, et les autres non.

6) Aggiunto sofferire, col t; et toutes soffrances.

7) Corretto /’ una e V altra, in l’une e l’altre, ed agoriuntn, col Ti raaiì les unes et Us antres, ou eUs sont.