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Capitolo LIX.

Della reverenza, e di sua materia ^

Reverenza è quella virtù che ci fa rendere onore ai nobili uomini, e a quelli che hanno alcuna signoria, ed h suo ufficio portare reverenza ai vecchi, e ai maggiori. Seneca dice: Troppo è buona cosa seguire lo andare de’ maggiori, s’elli sono alla diritta ^ Noi dovemo scegliere un buono uomo, e averlo sempre dinanzi dagli occhi, sì che noi viviamo così come se egli sempre fosse presente; e così facciamo, come ci ^ vedesse, che grande parte dei peccati rimane a fare ^ se vi ha testimoni. Tullio dice: Tu dèi credere ^ che

1) Il T: De révérence.

2) II T: se il sont en voie droit. Il ms. Cap. Ver. se il sont aies droite voie.

3) Aggiunto sempre fosse ’presente; e così facciamo, come, col t: nos vivons aussi comme se il fus t tozjors f resens; et faisons aiUressi comme se il nos veoit.

4) Corretto del peccato, in dei peccati, ed aggiunto fare, col t: griins partie de noz péchiez remainent a faire.

5) Corretto sapere, in credere, col t: tu dois croire. La sentenza è di Marino Dumense: nullurn pictaveris locum sine teste (Sorio),