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persone v’ entravano al tempo delFaltro signore.

Villana cosa è quando li viandanti dicono: Ahi magione, come tu hai malamente cambiato signore! Però Orazio disse: Non ti caglia di grande magione, che in picciola magione puoi tu tenere regale ’ vita. Lucano dice di Giulio Cesare, ch’egli non volle mangiare se non per vivere, e per sua fame ^, né magione se non per lo freddo. Né ^ l’uomo dee lodare grande vasellamento in picciola magione. La grandezza delle magioni non ^ cessa mica la febbre, secondo che Orazio dice: Se tu sii sì ricco ^ che tu avessi tutti i danari del mondo, e sii di nobile lignaggio, nulla ti vale alla fine, più che tu fossi di bassa gente, povero, e senza magione, che tu morrai, e noi può contraddire nessuno sacrificio. Tutti venemo alla morte, per tempo, o tardi. Già magione, né terra, né monti ^ d’ oro trarranno la febbre del corpo del loro signore ’, che quando egli è malato, quegli

1) Corretto leale, in regale, col t: roial vie.

2) Il T: fors que par vaincre sa fain.

3) Corretto ma, in ne, col t: ne V en doit loer.

4) Aggiunto la grandezza delle magioni, col t: la grandor des maisons.

5) Mutato se’, in sii, che ha riscontro appresso con altri sii, e col T: se Ut ies.

6) Corretto monete, in monti, col t: monceaus.

7) Aggiunto del loro signore, col t: dou cors lor seignor.