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stralmente concentrate in un grande intero. P. Chabaille

nella prefazione all’ edizione del r.?soro autentico di Brunetto, della quale molto ci occuperemo fra poco, cita un libro edito da J. de Tournes a Lione in 4.° nel 1568, il quale comprende le opere minori, autentiche o supposte, di Brunetto, fuse poi nel suo grande Tesoro.

Il libro VII del Tesoro, potè essere avuto in poco pregio dai Francesi contemporanei di Brunetto, avvegnaché sia il compendio di una rapsodia francese, a que’ giorni fra le mani di tutti, intitolata: Morante des philosophes. Ecco gli insegnamenti delle moralitadi, di cui parla ser Brunetto. Non è perciò improbabile, che più del nuovo compendio apprezzandosi il libro antico originale, non si curassero tutti gli amanuensi di copiarlo nel Tesoro: molto più se copiavano per commissione di chi già possedeva quel libro a tutti noto.

Pongasi mente a questo periodo della prefazione del Chabaille, che, se male non veggo, può spargere molta luce sopra la controversia: « Le second livre du Trésor (cioè i libri VI e VII del Volgarizzamento ), entièrement consacro à la morale.... il se compose de deux Traités distincts. Le premier est un extrait de la Morale d’Aristote, dont Brunetto avait déjà donné une traduction italienne. Le second, plus volumineux que le premier, en est une sorte de commentaire. A part un petit nombre de sentences de son propre fonds, que Brnnetto y a jontès, ce n’ est guère que la copie d’ un recuil de passages tirés des moralités anciens et modernes, sacrés