Pagina:Latini - Il Tesoro, 3, 1880.djvu/63

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colui che nasce cieco o zoppo. L’ altro se colui che ha quel male, o altro, lo ha per sua colpa, come quegli che accieca per troppo bere, o per furto, o per altre malfatte cose. Di cotali genti non elee l’uomo avere misericordia, s’ elli non si pentono, e castigansi ’.

Adunque, se ciascuno è cagione del suo abito e della sua immaginazione, in alcun modo egli è bisogno eh’ abbia senza il suo esercizio alcuno naturale principio, per lo quale egli è disposto a conoscimento di male e di bene, e a volere il bene e fuggire il male: perocché è ottima cosa, la quale non è possibile d’avere ne per consuetudine, ne per dottrina, ma è nell’ uomo per natura, e questo si è buona e perfetta natura dell’ uomo ^

1) S’ elli non si pentono, e castigansi, è giunta di messer Bono, che gli fa molto onore. Manca al ms. Vis. Il paganesimo non aveva innanzi alla mente, che la vendetta dell’offeso, e della società: il cristianesimo sugg-erì l’emendazione del colpevole, la vendetta eh’ egli con ciò opera in sé stesso del cittadino e della società che offese, ed il possibile ed utile risanamento piuttosto che la dolorosa amputazione del membro guasto di essa. Brunetto è freddamente erudito sui testi latini: Bono è quasi senza addarsene educato a sentimenti più miti dal catechismo cristiano.

2) La stampa legge imperfettamente: Dunque ciascun nomo è cagione della sua immaginazione e del suo alilo, fero che l’uomo ha naturale intendimento di conoscere bene o male.