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LAVDA .LXXXXV. | 157 |
El mio auetare è quesso de sotto a onnechouelle,
& so en tal luoco messo, ben ne dirò le nouelle,32
non sa fin cha ne stende, agiogne en omne luoco,
& questo molto par poco a chi non l’à comparato.
Dentro a lo comparato s’è remesso colui che s’è uenduto,
or faciam che sia quesso uoler morir per render lo tributo;36
et questa è la cagione, per retributione
a terzo dine serai resuscitato.
Resuscitato, pareme morire, en mente e ’n acto
uergogna non fugire, et ad honore non so tracto,40
piacere et despiacere, non far con nullo pacto,
desperato tragiacto al uiso21 1ioco ha passato.
Passa fede et speranza la credenza del certo,
la caritate unisce, spogliase ne l’affecto,44
cacciato omne uolere, moczato omne sospecto,
non ci à trouato aspecto el uero trasformato.
Trasformato la imagine de Dio la simiglianza,
ha pensato & postose de non far mai più fallanza,48
li angeli de cielo sguardano en questa simiglianza,
presi da l’abundanza de l’omo ch’è reformato.
Reformato nell’essere de la uirtù creata,
trasformata ne l’essere enuisibile encreata,52
uisibile inuisibile non nobile auilare,
el suo uilare per nobile auilato.
Quello che è non se può dire, puòse dire quel che non è;
lo dir uero si è mentire, lo mentire è quello che è;56
et è tanto alto quello che è, non ha forma né mesura;
et fuor de la imaginatura, ché non me ci ho trouato.
Questa lauda sequente era pur nel dicto libro antiquo et ancora in alcuni todini, benché paia assai bassa como la .xx. in ordine, che incomenza
Oimé, lasso dolente.
Excusatione che fa el peccatore a Dio de non poter far la penitentia a la quale da lui è confortato. .lxxxxvi.
TRoppo m’è grande fatica, meser, de uenirte drieto,
cha l mondo è gionto con meco, uoglio a lui satisfare.
- ↑ Così nel testo.