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LESSICO 233

assagiato    saggio, prova 27, 46; cf. n. 98.

assai    a.me lieuo a matutino’ di buon’ora 28, 10; cf. Parodi, La rima nella D. Com. p. 135, n. 137c.

assecta    ‘se a.’ si siede 13, 28.

assegnare    mirare al segno 27, 36; col significato di indicare è nel lucchese, v. Salvioni, Arch. Glott. XVI, 431.

asseio    ‘contra te fa a.’ ti assedia 7, 53; v. n. 30. Per l’etimo cf. Pieri in Miscellanea Ascoli, p. 423.

assembiamento    radunanza, gruppo di persone 20, 19; 21, 31; v. n. 37 e cf. gli esempj cit. dal Voc.; ai quali è inutile aggiungere i molti altri che s’incontrano in testi antichi di ogni regione.

assendito    assennato 32, 17; v. n. 45.

assentare    per assentire 2, 24; v. n. 81.

assessore    ‘la iustitia ch’è a.’ che siede al giudizio 87, 17.

assimigliare e asi-    rassomigliare: assimiglio 69, 39; desiderare: assimiglio 20, 32; 32, 10; augurare: asimiglia 14, 30; v. n. 102.

asti    ‘asti, paraggi, calzare et uestire’ 24, 77; il Tresatti: ‘Il verbo di questo nome asto è far ad asto che è far a gara et il verbo di paraggio è pareggiare o pareggiarsi’. Il Voc. cita ad asto a gara.

asutiglia    ‘le sue belle fatteze lo pensier m’a.’ mi tormentano 3, 65; cf. n. 82.

aterrenato    ‘lo cor è a.
umiliato, avvilito 33, 13; v. n. 101.

atossecare    avvelenare 32, 18.

atremìo    ‘s’a.’ s’impaurì 62, 28; v. nn. 86 e 102. Forse da *ad-tremire o *a-tremire, con a prostetica; per l’ant. ital. tremire, mil. stremì, bresc. strumì etc., v. Flechia in Arch. Glott. II, 384.

attendato    ‘le terre agio a.’ 62, 53; il Bonaccorsi: ‘cioè posto le tende, a similitudine de assediatori & oppugnatori de terre’.

attèndeti    affidati 18, 6.

attumulato    sepolto 17, 15; v. n. 101.

audire    udire 47, 85, audimo 88, 93, audìte 3, 1; 22, 1, audii 40, 40, audito 2, 3, -a 7, 7; v. n. 22.

auditore    uditore 75, 37; v. n. 22.

Augustino    sant’ Agostino 98, 16.

aulente    odoroso 1, 17; 100, 40; v. n. 20.

aulimento    profumo 101, 87; v. n. 20.

aue    v. n. 91 e auere.

aue    ebbe, n. 91 e v. auere.

auegnenza    ‘albergo d’a.’ 43, 117; il Bonaccorsi: ‘cioè conveniente’; v. nn. 27 e 99β; nell’ant. castellano si ha aveniente (Bianchi, Il dialetto di Città di Castello, p. 30).

auén    abbiamo, n. 44 e v. auere.

auenante    43, 122 e 333; il Bonaccorsi: ‘cioè nobile’; v. n. 96.

auene    ‘s’a.’ si conviene 21, 13; e cf. Voc.